Globalizzazione e istruzione nel mondo moderno
1. Il ruolo della conoscenza e dell’istruzione secondo le moderne condizioni della globalizzazione
Il filosofo inglese della fine XVI – inizio XVII secolo, F. Bacone disse che l’informazione è potere. Egli aveva assolutamente ragione. Le sue parole possono riferirsi ai nostri giorni più che ai suoi tempi.
A fine XX secolo, l’epoca industriale con le fabbriche, i treni e l’orientamento alle risorse naturali (gas, petrolio, cereali, legno, etc.) lasciarono spazio all’era postindustriale dove, da una parte, il dominio è dell’alta tecnologia che è connesso ad essa; dall’altra parte i settori dell’informazione e della comunicazione, il dominio è la biotecnologia. L.K.Turow – uno dei maggiori specialisti nel campo del mondo economico dei problemi globali – quale complesso chiamato industrie del poter del cervello create dall’uomo. Per questo egli considera che la conoscenza, l’abilità di usarla e di creare nuova conoscenza diventano la risorsa centrale del XXI secolo.
Il mondo postindustriale, il mondo dell’era della globalizzazione, ha caratteristiche assolutamente diverse. Il trasferimento dalla manifattura di merci alla manifattura di servizi, organizzazione del sistema educativo, la realizzazione della ricerca sono ovviamente osservati in questa era. Perciò, lo sviluppo delle tecnologie informative persino senza le banche dati trasformano la conoscenza nel principale oggetto del lavoro di una persona (secondo I.Gorovits), e sostituisce I vecchi mezzi di produzione, tipici per l’era industriale. Quindi la conoscenza non possiede le proprietà che sono parte integrante del capitale o della terra come la deplezione (impoverimento/svuotamento)
Le tecnologie informative e comunicative crearono un contributo importante alla formazione del sistema economico globale moderno; esse resero possibile la divisione del lavoro su scala planetaria. Grazie alle tecnologie informative, l’attività produttiva, la fornitura e l’attrezzaggio e la vendita di beni e servizi differenti sono coordinati in tutto il mondo. In base all’espressione figurata dell’esploratore americano G.Rosenaw, in particolare, le alte tecnologie “sguinzagliano” i processi di globalizzazione .
Ne risulta che nel mondo intero, il livello di istruzione è marcatamente aumentato, l’intelligenza sta sostituendo la produzione materiale, le tecnologie e le innovazioni tecnologiche stanno diventando penetranti. Le alte tecnologie stanno sovrastando le sfere usuali o comuni dell’umana attività, che stanno diventando sempre più connesse coi computer, con Internet, con le telecomunicazioni; queste sfere sono il commercio, l’attività finanziaria, l’istruzione.
Se lo sviluppo di nuove tecnologie e conoscenze quali principali risorse sono le caratteristiche chiave del mondo moderno, è ovvio che ciò potrebbe essere detto sull’istruzione. Nell’era della globalizzazione, l’istruzione è diventata un nodo centrale , un punto dove si incontrano tutti i vantaggi e le contraddizioni, originati dall’epoca moderna, da quell’ambito che costituisce il XXI secolo. L’istruzione dà la possibilità di ottenere alti introiti, ma il suo valore (il valore dell’istruzione) è lo stesso alto. Al giorno d’oggi, negli Stati Uniti, le spese per l’istruzione sono 5 volte superiori rispetto alle altre (abbigliamento, alloggio, etc.). Ma tali costi sono ricompensati. Infatti, nel1992, un lavoratore con un diploma del college, nell’arco della sua intera carriera poteva guadagnare 600 mila dollari in più di una persona co istruzione secondaria. In base alle future prognosi, tale differenza andrà a raddoppiare.
Anche i requisiti per il livello di istruzione stanno aumentando. Se nel 1970, i laureati al college erano considerati specialisti altamente istruiti e competenti, adesso stanno diventando forza lavoro comune rispetto a quelli con il dottorato o il master. L’istruzione al livello dei college dà realmente la possibilità di riprodurre la conoscenza, ma non di inventare nulla di nuovo.
E’ interessante che ci siano cambiamenti negli orientamenti di valore mentre aumentano gli introiti delle persone con istruzione maggiore. Se ad un primo stadio la ricompensa monetaria era prevalente, spingendo per ricevere nuova conoscenza, in seguito ossia tra la fine degli anni 1990/inizio 2000 l’istruzione e la conoscenza ottenevano esse stesse forza motivazionale. Un individuo non studia solo pe guadagnare molto. Egli ha abbastanza entrate perché l’istruzione e la conoscenza diventino la possibilità che apra un potenziale creativo, l’auto realizzazione,e l’autoperfezionamento. Così uno degli aspetti sociali della globalizzazione più importanti è l’espansione delle possibilità formali che aprano il potenziale umano.
Comunque, dapprima, le sezioni della popolazione attiva e istruita può utilizzare i vantaggi della globalizzazione. Pertanto, la globalizzazione pone alte richieste rispetto alla qualità del capitale umano.
Come ben risaputo, proprio l’introduzione della nozione di capitale umano nell’uso scientifico divenne un momento importante nel cambiamento della visione verso l’istruzione in conformità con lo sviluppo socio-economico. All’ origine dello studio di questa nozione c’era un famoso economista americano , G.Schults. Mentre studiava la produttività del lavoro, egli giunse alla conclusione che un altro fattore influenza il suo aumento, oltre a quello economico. Mentre un individuo acquisisce e sviluppa le capacità lavorative, il livello della sua conoscenza e le qualifiche formano questa caratteristica che è stata definita capitale umano. Il carattere, il livello e la direzione pratica dell’istruzione individuale concreto sono le sue principali parti. In questo modo, l’istruzione è diventata una delle attività chiave analizzando il potenziale economico degli stati indipendenti così come dello sviluppo umano in senso ampio. Proprio sulla base di tale approccio, l’istruzione può esser considerate non solo una fonte di costi costanti per lo stato e altri budgets (o bilanci), ma anche un oggetto d’investimento completamente ripagato
Questa logica pone un problema quotidiano di ottimizzazione dell’istruzione mettendo in primo piano l’abilità dello studente di usare la conoscenza appresa e applicarla. Questo aspetto dell’istruzione applicata ha iniziato recentemente a ottenere sempre più importanza prioritaria
Perciò, il ruolo dell’istruzione supplementare è aumentato molto. Questa istruzione è appresa dagli individui in conseguenza dello sviluppo del contesto socio economico (ad es. in virtù della rivoluzione informatica) e in forza della diversificazione della loro attività professionale. L’istruzione è sempre più vista come attività economica razionale dell’essere umano lungo tutta la sua vita; essa diventa davvero permanente.
In base ai dati forniti nel report della Banca Mondiale, il 16% del volume totale delle ricchezze mondiali rientrano nel capitale fisico, il 20% in quello naturale e il rimanente 64% forma il capitale umano che include anche l’istruzione.
Oltre alla grandezza indipendente del capitale umano, un valore significativo ha il fatto che le persone istruite hanno più possibilità per la disponibilità effettiva di capitale fisico. Perciò le differenze nei livelli di istruzione tra paesi ricchi e poveri, stando alle condizioni della globalizzazione, sono purtroppo in grado di avere influenza decisiva sull’ineguaglianza applicata alla scala globale.
Oggigiorno, gli esperti sempre più usano la nozione potenziale umano che sembra più volumetrica rispetto a capitale umano. La nozione potenziale umano è più ampia di capitale umano, poiché nella prima l’essere umano è un oggetto ma non un mezzo ausiliario per lo sviluppo.
L’istruzione nel mondo moderno è diventata un oggetto della globalizzazione. Per cui, per descrivere la globalizzazione dell’istruzione è necessario considerare i suoi diversi cambiamenti. La misurazione spaziale è uno di questi cambiamenti. Come è già stato rilevato, l’uso del network dell’informazione globale permette all’essere umano di ottenere l’istruzione in tutto il mondo. Inoltre, la globalizzazione dell’educazione ha le sue proprie misure legali. Ciò consiste nei problemi della accettazione dei diplomi dati in paesi stranieri, dell’accreditamento di centri educativi stranieri. La stesura di contratti internazionali nel settore dell’istruzione, inclusi i multilateriali, sta diventando sempre più di rilevanza attuale. La misurazione sociale e psicologica della globalizzazione dell’istruzione sta nel problema dell’adattamento umano a una sfera dell’istruzione inusuale.
2. Le possibilità date dalla globalizzazione nella sfera dell’istruzione
La globalizzazione dà ampie possibilità per l’accesso all’istruzione. Innanzitutto, è connessa con lo sviluppo delle tecnologie informative. Ogni giorno, nel network dei computer globali sempre più siti e portali stanno comparendo. Infatti, grazie a Internet una persona può dire che lo stato ha perso il suo monopolio nello sviluppo della conoscenza e dell’istruzione. Grazie alle tecnologie informatiche moderne, il processo educativo ha iniziato a assumere nuove forme. L’istruzione a distanza è apparsa e ha iniziato a svilupparsi rapidamente. Oggi, uno studente può scegliere un professore da un’altra città e persino da un altro paese, quale consulente scientifico. Diverse tecniche di formazione vengono elaborate coll’aiuto di Internet. C’è un progetto di creazione di una valida università su Internet, in relazione all’accreditamento dei loro diplomi. .
Nuove tecnologie aiutano a risolvere tale problema, come la visualizzazione, l’uso di metodi visuali nel processo educativo. Diagrammi, schemi, dinamica dello sviluppo di un processo, immagini ecc. che permettono di apprendere meglio il materiale di insegnamento, sono diventati parte integrante non solo di Internet, ma anche di programmi educativi su CD.
Nell’era della globalizzazione, il nuovo elemento del moderno sistema educativo è la più ampia espansione dell’orientamento alle sfere applicate, alle relazioni commercializzabili. Ciò fa progredire dinamicamente le strutture educative, per reagire alle necessità e alle richieste della pratica (applicazione).
3. Nuove sfide al sistema educativo secondo le condizioni della globalizzazione
La persona che non sa lavorare con il computer, di fatto viene esclusa dalle nuove possibilità educative globali, e perciò è forzata ai margini della vita
L’altro problema è quello linguistico; la maggior parte dei siti sono in inglese. Pertanto anche l’insufficiente conoscenza della lingua inglese esclude la persona da nuove possibilità.
C’è un ulteriore problema, di cui medici e fisiologi parlano sempre più. L’intensificazione dell’istruzione, i risultati dell’utilizzo del computer nei problemi connessi con la salute: questi fattori hanno un impatto speciale sugli studenti.
Il problema successivo è probabilmente uno dei più importanti –quello dell’accesso ai computer e a Internet. Esso è pressochè risolto nei paesi progrediti e nei maggiori centri d formazione. Ma è anche una delle maggiori questioni attuali di paesi poveri, distretti periferici e società di transizione dove non ci sono neanche sufficienti accessi a Internet o ai computer. La sproporzione nell’accesso all’informazione porta un elemento addizionale di ineguaglianza tra mondo ricco e mondo povero , rafforzando le divisioni sociali.
Inoltre, i paesi orientati alle risorse delle materie prime, di solito hanno basso accesso alle risorse tecnologiche. Pertanto la conoscenza è divisa in modo irregolare su tutto il globo. Per tanti aspetti, proprio questo spiega il fatto che la maggior parte dei paesi delle materie prime del MedioOriente , nonostante l’alto livello del prodotto nazionale lordo pro capite, hanno un fattore piuttosto basso di sviluppo del potenziale umano, poiché i loro sistemi educativi sono a un livello qualitativo basso.
In alcuni paesi, il problema dell’accesso all’informazione, così l’accesso dei principali fattori dello sviluppo potenziale umano è molto tormentato. Ciò è particolarmente sentito nei paesi di transizione. E’ chiaro che le famiglie con alti introiti dai livelli medi e più alti hanno più possibilità di istruire i loro figli rispetto a quelli con redditi bassi. Ciò quindi conduce al fatto che l’istruzione universitaria significa la riproduzione di questi livelli o strati.
L’attualità del problema dell’ineguaglianza nell’accesso all’istruzione è per di più peggiorata dal fatto che in condizioni di interdipendenza globale, lo strato sociale delle persone altamente istruite sta diventando sempre più chiuso. Prima di tutto, vanno considerati i sempre maggiori costi per l’istruzione. Ad esempio, negli Stati Uniti nel 1970-90 il costo dell’istruzione nelle università private è aumentato di 5 volte, mentre l’incremento del prezzo per consumatore medio era di 2.5 volte. Secondariamente, l’isolamento dello strato sociale delle persone altamente istruite è determinato dal concentrarsi sulla garanzia di una buona istruzione ai figli Dovrebbe diventare uno scopo sociale distinto e ingenti fondi dovrebbero essere riservati ad esso. Nella pratica, in molte famiglie non c’è nemmeno questo obiettivo, e neanche i mezzi per il suo ottenimento.
Sulla base di queste tendenze, l’esploratore Americano F.CFukuyama ha dichiarato che attualmente persino negli Stati Uniti le differenze di classe vengono spiegate dalla differenza nelle differenti possibilità di ricevere l’istruzione (Fukuyama Francis. La fine della storia e l’ultimo uomo. N.Y. :The Free Press, 1992.).
C’è un altro aspetto della connessione dell’istruzione e nuove tecnologie che causa ansietà. Ciò è legato col fatto che nei paesi in via di sviluppo o in zone lontane una persona altamente istruita non può trovare lavoro proprio per le sue competenze e conoscenze. Ciò porta la persona a provare a trovare un lavoro lontano da casa, in un’altra città o stato. Di conseguenza, il fenomeno della fuga dei cervelli è sempre più diffuso. Ciò è dimostrato sia nella migrazione di scienziati esperti e forza lavoro con alte competenze ma anche (cosa maggiormente pericolosa) nel fallimento di una massa di studenti di poter tornare ai paesi o città natali una volta ricevuta l’istruzione nei migliori centri universitari mondiali. . Conseguenza di ciò sono sia il consolidamento dell’ineguaglianza a lungo termine tra paesi sviluppati e in via di sviluppo ma anche la polarizzazione all’interno dei paesi sviluppati. Il risultato, nell’era della globalizzazione, è che l’istruzione è direttamente legata a altri importanti problemi del progresso mondiale – emigrazione, espansione del divario tra ricchi e poveri, etc
L’orientamento dell’istruzione alle richieste del mercato (che sono principalmente legate con i commerci applicati) creano problemi specialmente nella sfera dell’istruzione scolastica. In questo caso, c’è uno spostamento di priorità: la concentrazione dell’intero sistema educativo sul bambino (che è rappresentato come una personalità unica che possegga la base della conoscenza principale) si sposta verso la concentrazione sulle questioni che lo aiuteranno a trovare lavoro in future, ad es. gli aspetti economici applicati. Ad esempio, la riforma dell’istruzione negli Stati Uniti, è orientata a questi aspetti applicati. Oltre agli Stati Uniti, tale trasformazione si osserva in paesi come Giappone, Gran Bretagna, Germania, Cina, e Russia.
In relazione alla maggiore istruzione, tale orientamento del mercato conduce alla riduzione del livello di istruzione fondamentale, e al fatto che le università prestano meno attenzione a problemi etici, giustizia sociale, analisi etc.
Diverse strutture di business sono inserite nel sistema di istruzione e molti istituti educative attraverso la sponsorizzazione di vari programmi. E’ per questo che gli stati controllano meno il sistema educativo; più spesso essi garantiscono solo l’istruzione minima.
C’è una gamma completa di altri problemi, emersi con i processi di globalizzazione nella sfera educativa. Da ciò, si crea un problema serio circa l’adattamento della persona ad una nuova inusuale sfera educativa che si sviluppa piuttosto rapidamente. In effetti, oggi una persona non può in modo appropriato seguire nuove informazioni, nuove idee, nuove tecnologie, prendendole e confrontandole. Un altro problema difficile da risolvere è come correlare le modalità di istruzione globali, spesso formalizzate, con le tradizioni locali e nazionali.
4. La politica educativa secondo le condizioni della globalizzazione
Il sistema educativo nazionale di tutti i paesi in tutto il mondo risente di tutte le summenzionate caratteristiche positive o negative della globalizzazione. Per tale motivo molti governi hanno il problema di come modificare l’istruzione. Inoltre, le aspettative sociali nella sfera della politica educativa sono molto cambiate. L’istruzione viene considerata ora come uno dei principali orientamenti della politica sociale. Una domanda reale emerge in relazione a ciò: qual è il ruolo dello stato nell’ambito dell’istruzione, stando alle condizioni della globalizzazione ? Non c’è una risposta ben definita. Alcuni autori enfatizzano i passaggi negativi dell’attività statale nella sfera educativa, specialmente nei paesi in via di sviluppo (aumento della corruzione nell’istruzione, e la sua estrema burocratizzazione) Altri, al contrario, considerano l’applicazione di un controllo statale rigido sull’istruzione, la possibilità per superare le difficoltà. In effetti, lo stato deve risolvere i problemi che affronta sia un individuo che il sistema educativo nel suo insieme. In parallelo, è necessario trovare un punto di equilibrio per ogni questione per controbilanciare gli aspetti positivi e negativi, originati dalla globalizzazione.
Nel contempo, è necessario prendere in considerazione il fatto che il tempo per l’elaborazione di una politica nazionale nella sfera educativa è estremamente ristretto a causa della globalizzazione, che in modo estremo “afferra” (ha presa sopra) il tempo. Se in precedenza gli orizzonti della politica sociale erano valutati in anni, oggi i programmi compaiono e muoiono in 11/12 mesi. A questo punto, secondo gli autori americani N.P.Stomkwest N.P. e K.Monkmanla politica educative dovrebbe staccarsi dalla pianificazione strategica, orientata al periodo quinquennale e adottare una risposta flessibile costante, ai cambiamenti che hanno luogo sia a livello mondiale che nella sfera educativa.
La politica educative riceve speciale importanza per i paesi di transizione, che attuano un difficile processo di trasformazione dalla regolamentazione di controllo amministrativo chiuso a modelli di mercato aperto. Il presidente del dipartimento regionale Onu per il programma di sviluppo per Europa e stati indipendenti del Commonwealth, Anton Kruderink sostiene: “Il progresso del sistema globale non ha nemmeno avuto luogo per un così breve periodo, e non abbiamo ancora visto il principio del “potere totale allo stato” che diventa principio del “potere totale al mercato”. Ciò lascia la più grave impronta anche sulla condizione dei sistemi educativi “
Uno dei problemi che lo stato affronta, mentre elabora la politica nazionale, è la conversione dell’istruzione contemporanea. Le questioni sulla decentralizzazione educativa (la rottura rispetto al suo stretto controllo a livello nazionale), lo sviluppo di un sistema di enti e istituti educativi privati e le principali linee di formazione efficiente sono sempre più spesso in agenda.
La decentralizzazione dell’istruzione è determinata dalla complessità dell’attività umana. Di conseguenza, nel sistema centralizzato diventa impossibile stabilire le questioni, incluse quelle educative. Pertanto, il processo dell’assunzione di decisioni è trasmesso ai livelli locali e municipali. Inoltre, la decentralizzazione dell’istruzione stimola le aspirazioni di ogni istituto educativo per l’aumento delle abilità competitive dei laureati nel mercato del lavoro. Ma nel contempo, la decentralizzazione determina il fatto che i problemi più generali vengano trascurati nei centri educativi separati. Di conseguenza, la trasmissione del controllo sull’istruzione al livello inferiore non significa più efficienza.
In linea di principio, a livello scolastico, l’istruzione private è significativa, quando 1/3 e più degli alunni della scuola primaria studiano in scuole private. Queste scuole di solito assicurano standard educativi e di istruzione maggiori grazie alla minor quantità di studenti iscritti. Ci sono le possibilità del lavoro individuale con i bambini, e maggiori retribuzioni per gli insegnanti rispetto alle scuole pubbliche. Comunque c’è notizia che (specie in base all’esempio di Chilly) che il livello educativo nelle scuole private non sia superiore rispetto alle scuole statali.
I paesi dell’Europa occidentale non restringono o limitano rigidamente l’istruzione privata, benchè Norvegia e Svezia si orientino fortemente allo sviluppo dell’istruzione statale. Solo l’ 1-2% di studenti frequenta le scuole private e tutte queste scuole sono sotto stretto controllo statale. In precedenza, negli Stati Uniti, i bambini erano mandati alle scuole vicine; attualmente i genitori scelgono il luogo e il tipo di istruzione per i figli. Un’altra situazione rileviamo in centro e est Europa dove ha luogo uno sviluppo rapido e veloce dell’istruzione privata (in precedenza, in questi paesi esisteva solo l’istruzione pubblica).
Il riempimento sostanziale di vari livelli di programmi è la questione tradizionale della politica educativa. Comunque, anche qui appaiono nuovi aspetti in relazione alla globalizzazione. Tradizionalmente si considerava che i bambini dovessero per prima cosa imparare a leggere, scrivere e contare. Oggi una serie di autori americani reputano che i bambini dovrebbero anche aver padronanza col computer, i calcoli e le abilità comunicative.
E’ evidente che in virtù delle condizioni della globalizzazione, l’orientamento pratico dell’istruzione ha il significato prevalente. Ciò avviene perché l’alto livello di istruzione non assicura una crescita economica stabile, non soddisfa le necessità della vita contemporanea, non considera i cambiamenti che avvengono sia nella sfera delle tecnologie informatiche e nell’ambito del mercato del lavoro. Conseguentemente, in questo caso, l’istruzione diventa per prima cosa obsoleta e in secondo luogo inutile, perché i laureati possono usare efficacemente nella pratica solo una piccola parte della conoscenza acquisita.
Questo problema riceve particolare attenzione nel momento attuale per la società di transizione, specialmente in Russia. In questo paese, in periodi pregressi, il sistema educativo non mirava alla formazione di specialisti in tali importanti segmenti dell’economia di mercato e della società democratica, quali l’amministrazione degli affari, il marketing , l’economia applicata, le relazioni pubbliche, le scienza politiche applicate, la programmazione con sistema CAM etc. Secondo gli esperti nelle società di transizione si mira all’accumulo della conoscenza ma non alla sua applicazione.
Ne risulta che nella transizione dal sistema di mercato con controllo amministrativo a quello libero, l’inerzia conservativa nella sfera educativa emergeva nella notevole distanza (nell’istruzione secondaria tradizionale e nell’istruzione superiore di questi paesi) rispetto alle necessità pratiche. Pertanto, molti istituti tradizionali(vecchi) di istruzione superiore, anzichè attivare il potenziale educativo in modo efficace, continuavano a formare tanti specialisti inutili. Nuovi istituti di istruzione superiore che avrebbero dovuto soddisfare questa nicchia educativa, non avevano però l’idonea metodica e base professionale. Proprio questo rese la loro istruzione slegata e instabile. Come risultato di questi processi, la maggior parte dei laureati svolgevano il loro lavoro non in base alla professione (per cui erano preparati) e dovevano acquisire nuove conoscenze dall’inizio, nel corso del lavoro. Tale assenza di orientamento all’istruzione condusse a un alto tasso di disoccupazione tra i laureati. Di conseguenza, risultò superflua l’istruzione ottenuta rispetto ai requisiti del mercato del lavoro. La conseguenza di ciò fu il fatto che la cospicua fetta dei fondi a budget diretti alla sfera dell’istruzione, non portò in pratica alcun ritorno economico. Qui, gli investimenti sul capitale umano hanno dato e stanno dati risultati ancora inefficaci. Pertanto, la capacità competitiva degli stati con economia di transizione è diminuita maggiormente, sotto l’influenza e le condizioni della globalizzazione.
Nel contempo, è d’obbligo considerare la necessità della conoscenza approfondita sia a livello scolastico che universitario. La natura fondamentale dell’istruzione è una certa disposizione verso il futuro. Ciò che non ha applicazione pratica diretta oggi, può portare all’apertura di linee di sviluppo future fondamentalmente nuove.
Inoltre, c’è un problema di frammentarietà nell’ottenimento della conoscenza tipica specialmente delle scienze sociali. E’ per questo che istituti e organizzazioni (ad esempio, il programma di sviluppo ONU, l’UNESCO, la Banca Mondiale, etc.) creano il sistema di gestione della conoscenza, destinato a formare un’immagine completa del mondo.
Nel complesso, è evidente che lo stato dovrebbe elaborare un equilibrio tra l’orientamento dei programmi scolastici e studenteschi alle relazioni di mercato allo scopo di ulteriori collocamenti lavorativi dei laureati, e le questioni della formazione dei bambini, educazione e acquisizione di conoscenza approfondita.
L’attività professionale alle condizioni contemporanee richiede sempre più non solo il padroneggiare le informazioni ma anche la sua percezione creativa e la trasformazione in conoscenza assolutamente nuova. Per tale motive, il compito della politica educative è di creare cosiddetti manuali motivanti. Essi dovrebbero rappresentare non solo un compendio della scienza, essi dovrebbero anche essere fatti secondo un metodo per cui un interesse, una motivazione realizzata allo studio, alla conoscenza nel complesso dovrebbero essere fatti evolvere.
Il problema più essenziale è anche il trasferimento globale a un’istruzione diretta a espandere le possibilità dell’autosviluppo individuale e le sue scelte necessarie per la sua vita. Inoltre, l’istruzione dovrebbe assicurare la formazione di una immagine mondiale che assicuri un orientamento appropriato di un individuo in diverse situazioni vitali,incluse le situazioni di incertezza.
Tutto ciò deriva dal fatto che l’istruzione, nella sua globalità, è appresa quale processo che perdura tutto il corso della vita. Nella società, la seguente consapevolezza sta crescendo: in diversi momenti della vita, le persone necessitano di differenti conoscenze e competenze, e pertanto il sistema educativo dovrebbe chiaramente adattarsi a questa istanza.
Un altro aspetto, tipico specialmente per le società di transizione, è la stretta connessione tra il tasso di finanziamento di un istituto di istruzione superiore e il numero dei suoi studenti. Di conseguenza, la maggior parte dei colleges aspira non ad adattare i loro programmi ai nuovi requisiti del mercato del lavoro, ma a aumentare le ammissioni pianificate di studenti alle vecchie professioni. Anche tale problema richiede di essere affrontato.
In Russia, molto viene fatto per l’integrazione al Sistema educativo mondiale. Così, c’è l’introduzione di un sistema educativo a doppia fase – laurea, master, scambi tra studenti, sistema educativo tramite Internet.
5. Conclusione
L’economia contemporanea basata sulle tecnologie e sulla rivoluzione tecnologica sarà davvero definita dalla politica nell’ambito educativo.
Tutto ciò rende l’istruzione un fattore chiave dello sviluppo nel mondo globalizzato, dando l’opportunità alle persone di influenzare attivamente i processi globalizzanti, portando tali processi in una direzione piuttosto che in un’altra. Comunque, l’istruzione in sé diventa un oggetto della globalizzazione. E’ evocata soprattutto dall’uso attivo del network informatico e informativo globale che consente l’istruzione e l’educazione secondo standard completamente nuovi.
Tuttavia, questo processo non ha solamente vantaggi. La globalizzazione lancia nuove sfide all’istruzione. Innanzitutto, esse consistono nella restrizione al possibile accesso all’istruzione nel mondo contemporaneo. In pratica, la questione chiave è cosa accadrà alla globalizzazione dell’istruzione, ossia se diverrà una opportunità o un ostacolo al superamento del divario tra ricchi e poveri nell’ambito della preparazione delle risorse umane.
Un particolare posto è occupato dalle funzioni etiche e morali dell’istruzione nel mondo moderno, e dai problemi di formazione delle persone creative. Nel contempo, è importante determinare correttamente l’equilibrio tra l’applicazione pratica e il consolidamento dell’istruzione eticamente orientata.
Di conseguenza, il sistema educativo contemporaneo ha i seguenti compiti principali: assicurare la continuità del processo educativo, l’espansione delle possibilità per ottenere l’istruzione, adattamento graduale dei corsi educativi alle necessità della vita in continua evoluzione.
Tutti questi problemi educativi essenziali dipendenti dalle condizioni della globalizzazione, iniziano a riflettersi nel prezzo della maggiore politica mondiale. In questa connessione, il G8 che unisce gli stati mondiali più influenti, dopo il meeting dei leaders a Colonia nel 1999, accettò la dichiarazione sul ruolo chiave dell’istruzione nel mondo contemporaneo. Essa dichiara che l’istruzione di base, la formazione vocazionale, le qualifiche accademiche, l’aumento perpetuo delle competenze professionali e della conoscenza in base ai requisiti del mercato del lavoro, il supporto allo sviluppo del pensiero creativo, hanno tutti un significato primario per determinare la direzione dei progressi economici e tecnici quale nostro miglioramento per la creazione di una società basata sulla conoscenza. La conoscenza assicura anche lo sviluppo personale, contribuisce alla formazione della posizione civile responsabile, e coinvolge le persone nella vita sociale. Assicurazioni di adattabilità, possibilità di ottenere e mantenere un lavoro con ulteriore controllo degli eventi diverrà il compito primario delle nostre società in questo secolo.
O.N. Barabanov, M.M.Lebedeva, articolo dal libro scolastico “Globalizzazione: misurazione umana”. (edizione breve). Istituto Statale di Mosca per la Relazioni internazionali (Università); “enciclopedia politica russa” (РОССПЭН), 2002, p. 54-76.