Il lavoro di Ruth Drown
LA DOTTORESSA RUTH DROWN ED IL SUO LAVORO – LA RADIONICA E LA MISTICA DELL’ESOTERISMO
di R. Murray Denning
Radionic Quarterly (Aprile 1989), per gentile concessione della Radionic Association.
E” molto tempo che mi interesso di radionica, ed una delle domande più frustranti che si presenta regolarmente, è quella che riguarda i numeri. Accade, prima o poi, nella maggioranza degli incontri, ed è sempre inevitabilmente elusa: in tutti questi anni, ed è tanto che sono operatore radionico, non l”ho mai vista discutere seriamente. Così, un giorno, ho pensato che qualcuno dovesse approfondire questo argomento. Il mio pensiero era che ci dovesse essere una legge, dietro l”uso dei numeri nella radionica, altrimenti sarebbe stato solo uno stupido prendersi in giro. Se si fosse riusciti a scoprire questa legge, la radionica avrebbe certamente potuto poggiare su basi più ragionevoli.
Il principale artefice delle combinazioni che usiamo fu Ruth Drown.
E allora, o mise dei numeri in un cappello e lì tirò fuori come venivano, cioè a casaccio, oppure sapeva esattamente come creare queste combinazioni. La prima ipotesi credo che possa essere scartata tranquillamente, perchè è assurda, così, dopo aver letto i suoi libri, decisi che la seconda dovesse essere quella giusta. Per cominciare vorrei dare alcune informazioni sulla dott.ssa Drown, in parte perchè sono collegate con il discorso sui numeri, e in parte perché, per molti anni, è stata tenuta un pò dietro le quinte, nella storia della radionica. Sento che è venuto il tempo di riconsiderare questa figura, ed è piacevole sapere che il suo lavoro e le sue “rate” sono di nuovo usate ed apprezzate. La terza ragione per parlare di Ruth Drown è che la nuova generazione ne sa poco o niente. A loro viene insegnata la radionica mentale, e non quella “fisica”, con l”uso degli strumenti, che era precisamente quella su cui si basava la Drown.
Credo che gli operatori e gli insegnanti futuri dovrebbero conoscere le origini del suo lavoro, poichè sarà compito loro valutare e correlare i fatti passati con le ricerche e le tecniche moderne.
Arrivai a Ruth Drown seguendo un sentiero insolito. Cominciò quando fui guarito da una malattia incurabile alla schiena, la spondilite anchilosante, che avevo contratto all”età di 21 anni, e dalla quale guarii all”età di 45 anni. Durante quel periodo della mia vita posso dire di aver imparato cosa sia il dolore. So anche come ti senti quando ti dicono:”Devi imparare a convivere con questo”. Ugualmente so che, a dispetto di tutti i cattivi auspici, i miracoli di guarigione possono accadere.
Si può essere portati lungo un “sentiero di guarigione” da cartelli segnaletici. Il mio sentiero, come vedrete, mi portò da Ruth Drown.
Il mio primo cartello segnaletico si rivelò presto dopo la mia cura.
Un giorno, mentre ero nella farmacia locale, improvvisamente, la proprietaria mi venne incontro per chiedermi cosa volessi. Ma prima che potessi rispondere disse:” Dovresti usare il pendolo”. Quindi velocemente si girò e scomparve nel retro del negozio.
Non avevo idea di cosa avesse voluto dire con quella frase, e la chiamai. Ma non mi volle rispondere, così lasciai il negozio confuso e frustrato.
Una settimana più tardi uno sconosciuto mi offri un libretto chiamato “Il Pendolo”. Naturalmente accettai, e scoprii che faceva parte di una collezione di libretti mensili, pieni di notizie che andavano dalla radiestesia ai fenomeni psichici, dalle piramidi ad ogni sorta di fenomeno particolare.
Nel primo libretto che comprai c”era l”annuncio di una conferenza sulla radiestesia, tenuta da una certa Mary Walzer, di Oxford. Non avevo idea di cosa significasse la parola “radiestesia”, tuttavia decisi di andare. Scoprii che la dott.ss Walker era stata allieva di Ruth Drown. Dopo la conferenza mi disse che lei stessa insegnava quest”arte, e mi invitò ad unirmi ai suoi studenti ad Oxford. Qui ebbi la possibilità di comprare uno strumento della Drown, e mi venne consegnato anche un manuale, in cui comparivano dei numeri correlati a tutte le parti dei corpo.
In quella stessa occasione notai un libro, dal titolo “Teoria e tecnica della Radioterapia Drown”, che sembrava interessante. Era pubblicato privatamente. Non c”erano copie disponibili, così, tornato a Londra, cominciai a cercarlo ovunque, nei negozi, mettendo annunci, chiedendo ad altri radiestesisti. Fu tutto vano: sembrava che il libro fosse introvabile. Un mio amico mi suggerì di andare a trovare una certa Mary Leigh, dicendomi che forse avrebbe potuto aiutarmi. Presi un appuntamento ed appena la vidi cominciai subito a parlare della radionica. Purtroppo questa signora era un pò all”antica e decise, quindi, che prima di impegnarci in discorsi specifici avrei dovuto prendere con lei il tè con i pasticcini.
E così, tra fette di torta e biscotti, cominciai a pensare che non saremmo mai arrivati a parlare di ciò che mi stava a cuore. Ma infine la signora Leigh indicò un libro e disse : “Questo è il libro che stava cercando, non è vero? Può prenderlo, e inoltre le insegnerò tutto quello che so sul lavoro della dott.ssa Drown!”.
Quasi caddi dalla sedia per lo stupore.
Naturalmente accettai la proposta, e dopo quell”incontro, tornai a trovarla una volta alla settimana, e lo feci per 52 settimane. Ogni volta facevamo quattro ore di sessione individuale, e poi c’era il lavoro da fare a casa. Fu un anno di insegnamento solido, concentrato, dal valore inestimabile. Alla fine di quell”anno, sapevo qualcosa della radionica e moltissimo di Ruth Drown. Mary Leigh era stata una sua paziente, era poi diventata sua allieva, ed infine sua grande amica. Vi racconterò alcuni fatti che ho appreso su questa donna straordinaria.
Ruth Drown nacque a Greeley, nel Colorado, nel 1891, dove frequentò la scuola. La sua mente curiosa l”aveva portata allo studio delle materie scientifiche e, molto giovane, manifestò un”attitudine per quella che fu poi chiamata terapia elettronica. Questo probabilmente dipese dall”aver lavorato, per un certo tempo, nel dipartimento di ricerca di un”azienda di componenti per apparecchi radio. Più tardi si diplomò in chiropratica, e combinò le due attività per sviluppare le sue tecniche di Radio Terapia. Si prese la responsabilità di insegnare a studenti selezionati con grande attenzione, e non insegnò a nessuno che non avesse un”esperienza medica, scientifica o di chiropratica.
A lei si deve la scoperta, rivoluzionaria, che il paziente poteva essere analizzato e curato a distanza. Creò, inoltre, un manuale molto esauriente di sintomatologia, con 1200 rate, classificate come sintomi e condizioni, e 450 rate di organi e parti anatomiche
Al di là di queste applicazioni pratiche del suo lavoro scoprii, dalla lettura dei suoi libri e dalle conversazioni con Mary Leigh, che Ruth Drown aveva una considerevole conoscenza dei “piani profondi” della coscienza.
Non era solo un operatore radionico “scientifico”. Era, in realtà, una donna che sapeva il significa profondo di quello che insegnava. Come esempio citerò dei brani dai suo libri:
“Come ci è stato detto, se cerchiamo troveremo, se bussiamo ci sarà aperto! Dove cercare, e su cosa bussare, è sempre stato il problema, e questo lavoro è uno sforzo per guidarci verso la sorgente che è dentro di noi; è qui che dobbiamo “cercare” e “trovare”. Queste sono le fondamenta di questo libro.”
“Non c”è che Una Vita, Una Sostanza ed Una Energia! Questo lavoro deve essere letto tenendo sempre presente il concetto della Vita come energia che agisce attraverso la sostanza.”
“Scritti molto antichi si occupano quasi esclusivamente delle misure delle vibrazioni di tutte le cose appartenenti al mondo mentale e fisico dell”umanità. E” impossibile analizzare o curare il corpo fisico senza correlarlo con il mentale. Dopo due anni di esperimenti con i nostri strumenti radio, abbiamo trovato, nell”approfondito studio della saggezza antica, conferme soddisfacenti e stupefacenti del nostro personale sviluppo delle misure della vibrazione” ”
Cominciai così a vedere che ci deve essere un significato “interiore” più profondo ed un senso, nell”uso dei numeri nella radionica.
Forse noi, come specialisti, avremmo potuto creare modelli energetici che, irradiando specifiche frequenze armonizzanti, avrebbero eliminato le malattie?
Era così che lavorava la dott.ssa Drown?
Per come lo avevo capito, il suo sistema di trattamento era principalmente quello di mandare la misura vibratoria della malattia nell”organo malato. Una tecnica vicina al principio omeopatico dei simili.
Ho usato regolarmente il foglio di analisi che Ruth Drown aveva ideato, e che insisteva perché fosse riempito per ogni caso.
Questo mi ha portato ad analizzare un altro aspetto del suo lavoro, che sono sicuro è poco conosciuto dagli studenti e dagli specialisti di oggi. Aveva elaborato una formula per fare le analisi delle urine e del sangue, e Mary Leigh mi spiegò che la Drown aveva fatto numerosi paragoni con i test fatti nei laboratori di analisi.
Se non erano esattamente uguali, perchè i primi, sottolineava, erano stati presi all”intemo del corpo, mentre i secondi all”estemo del corpo, erano comunque paragonabili. Qui, certamente, c”è una linea di ricerca che interesserà sicuramente qualunque studente di radionica che abbia una base di medicina.
La dott.ssa Drown fornì istruzioni per diagnosticare e trattare, attraverso “misure di elementi atomici”, correlati ai nervi cranici:
“Nel testare gli squilibri, poniamo sullo strumento la misura appropriata per i nervi sensori, motori e simpatici, e nell”ultima manopola registriamo lo squilibrio. Potrete trovare molti elementi squilibrati nel paziente medio malato, ma, mantenendo per il tempo necessario la misura della vibrazione, questi squilibri saranno annullati, ed aiuteranno ad eliminare la malattia che ha cambiato la struttura dei tessuti.
Troverete nel manuale una spiegazione completa su cosa succede all”interno del corpo nel sistema nervoso, e questo vi aiuterà a realizzare che l”energia che fluisce nei nervi cranici, passa attraverso tutti i cambiamenti chimici, e quando nessuna Forza Vitale può più fluire liberamente nel tessuto nervoso, questa energia si cristallizza, e forma delle granulazioni e dei depositi, mentre la liberazione della Forza Vitale attraverso il canale, li riporterà a liquidi e gas, ed in questo stato si dovrebbero trovare in realtà un corpo sano ”
In molte occasioni ho chiesto alla dott.ssa Drown, per lettera, quale fosse l”origine dei suoi numeri. Era sempre reticente su questo argomento, ma infine mi scrisse che, se volevo capire i suoi numeri, avrei dovuto studiare la Qabbalah ebraica.
Nel luglio del 1964 mi scrisse:
“Ho portato avanti uno studio esauriente della Qabbalah che, naturalmente, ci porta all”essenza stessa della vita …. Sembra che oggi molte persone usino questi numeri in quello che chiamano “codíce”, ma non sanno in realtà su che cosa poggia questo “codice”. Comunque, se hanno buoni risultati, va bene lo stesso”
A quel tempo non ero in grado di studiare la Qabbalah ma, dopo un anno, il desiderio di conoscere di più sui numeri era ancora dentro di me, così cominciai a cercare un modo più rapido per soddisfare questa esigenza.
Come accade spesso in questi casi, una porta si aprì inaspettatamente, e la mia ricerca prese un”altra direzione. Ma di questo parlerà più avanti. Vorrei ora affrontare un altro tema.
Recentemente mi ha allarmato la dichiarazione di uno scrittore di radionica che scrive:
“C”è stata una grande speculazione sul significato dei numeri, ma mi sembra più giusto dire che i reali significati segreti di questa scienza sono morti con Pitagora.” Questo pensiero mi ha colpito profondamente, trovandolo assolutamente fuorviante.
Per questo vorrei aggiungere una cosa che mi sembra appropriata, in vista della crescita e dei fini dell”Associazione. La nuova generazione di operatori e di insegnanti di radionica deve essere molto attenta e critica, in modo costruttivo, verso se stessa e verso quello che viene scritto, o di cui viene discusso in sua vece. Questo discernimento è essenziale per un vero progresso.
Scienziati e medici hanno bisogno di fatti che dimostrino il valore del nostro lavoro, non di fantasie. Buon senso e conoscenze duramente guadagnate, unite ad esperimenti e tecnologie moderne, produrranno risultati inestimabili.
Le ricerche moderne dovrebbero, a mio avviso, essere basate sulle conoscenze accumulate dagli specialisti del passato, la cui preparazione scientifica era fuori discussione. Non dobbiamo dimenticare che la radionica non è una terapia nuova: le sue origini risalgono a più di 70 anni fa.
Persone come Abrams, Drown, Guyon Richards e Lakhovsky, per menzionarne solo alcuni, hanno illuminato nobilmente il sentiero per noi.
In una lettera del 6 dicembre 1976 siamo stati premiati, insieme ad altre terapie non ortodosse, dall” Associazione Medica Inglese, che si è così espressa:
“Se un medico considerasse utile per un suo paziente un trattamento radionico, dovrebbe a) ritenersi comunque responsabile della salute del suo paziente e, b) accertarsi che lo specialista radionico abbia la capacità di curare correttamente il paziente da lui affidatogli. Se queste condizioni sono soddisfatte, non ci sarà nessuna obiezione da parte del Consiglio verso un dottore che mandi un paziente da uno specialista radionico, non laureato in medicina.”
Quando si studia il lavoro fatto dai pionieri della radionica, ci si scontra subito con il fatto che tutti, senza eccezioni, prendevano misurazioni di natura strettamente fisica. Le loro teorie possono ora, magari, essere giudicate sbagliate, alla luce delle attuali ricerche scientifiche, ma il fatto delle misurazioni è chiaro. Sia che parliamo di strutture cellulari, che di fenomeni elettrici, di radiazioni colorate, o di altri aspetti dei nostro lavoro, stiamo inevitabilmente avendo a che fare con radiazioni fisiche misurabili. Se il lavoro degli antichi ricercatori, nello sviluppo della radionica, ha un valore riconosciuto, allora la radionica fisica, strumentale, deve avere la stessa parte di importanza, nelle attività dell”Associazione, della radionica mentale.
In natura ci sono sempre due manifestazioni dell”esistenza: l”aspetto vitale e quello della forma, e tutte e due fanno parte di un tutto.
Così scrive Aubrey Westlake:
“Non ci sono dubbi, credo, che dobbiamo accettare il fatto che esistano specifiche forze fisiche che operano durante l”uso dei pendolo.
Sono sempre esistite, a questo riguardo, due scuole di pensiero: quelli che pensano che tutto può essere spiegato dalle leggi della fisica, la scuola fisica, e quelli che credono che si possa spiegare questo fenomeno solo a livello mentale, la scuola degli psichici o mentali. Ci sono stati moltissimi fatti a sostenere ora l”una, ora l”altra corrente, ed attualmente cominciamo a pensare che, forse, hanno ragione tutte e due. Dobbiamo infatti ricordare che abbiamo a che fare con due diverse forme di energie, che sono in comunicazione, ed operano in questo modo. Un progresso nella comprensione verrà dall”accettazione di questo fatto, e con una ricerca per districare il fisico dal mentale, e viceversa. In questo modo sarà possibile costruire una scienza, come anche un”arte, della radiestesia, sulla comprensione della vera natura dei fatti e delle loro relazioni e corrispondenze.”
Negli ultimi anni l”uso del pendolo, in radionica, ha dominato le risposte delle misure fisiche. Credo, tuttavia, come dice il dottor Westlake, che debbano essere sviluppate insieme.
Ma ragioniamo un momento su come è avvenuta questa separazione. Sembra che ci siano state due ragioni principali: la prima ha a che fare con la connotazione di “mistero”, che avvolge la parola “esoterico”. Questa sfortunata parola porta molta gente a pensare che, per qualche motivo, sia stata assegnata ad alcuni più saggezza ed “avanzamento” rispetto ad altri. Non c”è niente di misterioso in questa parola, basta leggerne sul dizionario il significato: “indicato per l”iniziato, intimo, confidenziale”. Ad esempio, le formule di chimica sono capite da quelli che hanno studiato chimica. Per quelli che non l”hanno studiata il loro significato è esoterico, cioè nascosto. Lo stesso discorso vale per i geroglifici egiziani, o per gli ideogrammi cinesi. La conoscenza è, in ogni momento, disponibile per chi è preparato a lavorare, cercare e trovare. Niente è tenuto nascosto. Solo la nostra personale ignoranza ci tiene indietro. Così, da ora in poi, lasciamo perdere la “mistica” dell”esoterismo.
La seconda ragione è che la filosofia occulta, così fortemente promulgata oggi in questo paese, è l’interpretazione orientale della saggezza antica. Questo insegnamento implica una negazione del corpo fisico. Infatti la mistica orientale è sempre stata più incline alle esperienze religiose che alle verifiche scientifiche dei fatti. Riporto due brani di quello scrittore menzionato all”inizio di questo excursus:
“Questo ci fa vedere l”irrilevanza dei bilioni di cellule che formano il corpo fisico con i suoi sistemi organici ” ”
E poi:”I sistemi fisici organici sono di secondaria importanza”
In molte occasioni si è fatto notare, a questo genere di persone, che avrebbero un aspetto a dir poco “bizzarro”, se non avessero un supporto fisico. E cosa dovrebbe pensare, il povero paziente, nel leggere che lo specialista radionico considera il suo corpo “di secondaria importanza”?
Al contrario, la tradizione occidentale accetta il corpo fisico perchè parte della creazione divina, ed insegna come si può o, infine, si deve tenerlo sotto il controllo della mente. Lo studente impara come lavora la natura, ed impara a lavorare con le molte forze nascoste che riconosce. A questo punto può allenare il suo corpo e la sua mente progressivamente, fino a che non diventa capace di usare costruttivamente queste forze. L’approccio occidentale, sebbene difficile in quanto intellettuale e scientifico, sembra più interessante, per la radionica, che quello orientale. E” certamente più compatibile con il nostro corpo occidentale e la nostra cultura, ed è inoltre più comprensibile agli scienziati ed ai dottori occidentali.
I suoi componenti hanno ampio respiro. E” costituito da numerosi soggetti, come la Filosofia Ermetica, il Simbolismo dei Tarocchi (non la lettura dei futuro!), la Qabbalah, l”Albero della Vita, che include formule geometriche e numeriche, e l”Alchimia Spirituale.
A tutti gli studenti di radionica dovrebbe essere concessa la libertà di scelta tra un cammino orientale od uno occidentale, oppure, se non sentono nessuna particolare propensione, per nessuno dei due. Con o senza, saranno sempre in grado di praticare la radionica ad un livello mentale o fisico.
Avendo così appassionatamente sostenuto un ritorno alla radionica fisica numerica, concluderò questo articolo ritornando al punto dove dicevo che avevo trovato un’ altra strada per decifrare i numeri, a parte la Qabbalah.
Un giorno ero a Londra, in un negozio di libri, quando il proprietario mi chiese cosa studiassi. Quando gli dissi che stavo cercando di scoprire il vero significato dei numeri che usiamo in radionica, mi suggerì un libro dal titolo “Aritmetica teorica dei Pitagorici” di Thomas Taylor.
Nell”introduzione lessi:
“ThomasTaylor è stato il più grande Platonico del mondo moderno. Ha tradotto in inglese tutto il lavoro di Platone ed Aristotele, e numerosi frammenti meno importanti di filosofia classica. Oltre a questo,Taylor scrisse molti lavori originali, dei quali l”AritmeticaTeorica è il più importante.
Il terzo volume dell”opera è dedicato alla filosofia dei valori dei numeri, e contiene praticamente tutti i frammenti dei pitagorici sopravvissuti al tempo. Taylor non solo esaminò tutto il materiale pubblicato sugli autori greci, ma ebbe accesso al più antico manoscritto originale, conservato al British Museum. Il suo lavoro è approfondito e completo tanto che, dopo un secolo dalla prima pubblicazione, praticamente niente può essere aggiunto…”